bambini ipoacusici a scuola

A settembre, migliaia di bambini e ragazzi si preparano ad affrontare un nuovo anno scolastico, con le sfide più o meno complicate di sempre. Per i bambini ipoacusici, ossia quelli che soffrono di problemi uditivi, la sfida è ancora più grande: devono infatti fare i conti con i pregiudizi legati all’ipoacusia o agli apparecchi acustici e alle difficoltà di riuscire a seguire bene le lezioni ambienti molto rumorosi come le aule scolastiche.

I bambini ipoacusici sono stati i più danneggiati dalla dad

Almeno per questo inizio anno sembra essere scongiurato lo spettro della DAD, la didattica a distanza che negli ultimi due anni ha condizionato l’apprendimento di tutti gli studenti. Le difficoltà, come sappiamo, sono state molte, dalla connessione lenta all’impossibilità di avere un pc per ogni alunno, all’aumento dell’uso delle cuffie ai trucchetti per barare alle interrogazioni.

Tutte queste difficoltà, per i bambini con problemi di udito sono state ancora di più accentuate, soprattutto per via della non sincronizzazione tra audio e labiale, o per la qualità stessa dell’audio e dei microfoni dei pc.

Un ausilio è stato dato dai supporti audiovisivi, dall’utilizzo di sottotitoli e dispense scritte che i bambini potevano usare come integrazione alla videolezione, ma non tutte le scuole hanno avuto i mezzi e le conoscenze per supportare nell’apprendimento telematico i loro studenti.

Anche la situazione in presenza non è stata delle migliori: l’utilizzo della mascherina, che impedisce di leggere il labiale attutisce i suoni, ha reso difficile l’apprendimento anche in classe. Per questo motivo, i bambini con problemi di udito sono stati tra i più svantaggiati nel vivere l’esperienza scolastica durante la pandemia.

Come migliorare la qualità della lezione per i bambini ipoacusici a scuola

In questo inizio di anno scolastico tuttavia, le cose sembrano essere tornate alla normalità, e per tutti i ragazzi la scuola dovrebbe ritornare quella di sempre.

Per una maggiore inclusività e per agevolare la vita scolastica dei bambini ipoacusici, è possibile adottare alcune semplici accortezze che però possono risultare molto efficaci.

In primo luogo, si consiglia agli insegnati di parlare sempre frontalmente rispetto agli alunni ed evitare ad esempio di parlare dando loro le spalle, mentre si scrive alla lavagna. Per i bambini con problemi di udito infatti diventa impossibile aiutarsi con la lettura del labiale. Molti insegnanti hanno poi l’abitudine si spiegare passeggiando per l’aula: se da un lato questo aiuta a creare un maggiore coinvolgimento e ad assicurarsi l’attenzione di tutti, per gli alunni ipoacusici diventa una difficoltà, poiché la fonte sonora si sposta in continuazione.

In secondo luogo, anche la disposizione dei banchi può essere migliorata per agevolare l’ascolto di tutta la classe: quando possibile, la soluzione a ferro di cavallo con la cattedra frontale al centro è la migliore.

Infine, c’è da considerare il lato emotivo e sociale. I bambini con problemi di udito possono sentirsi svantaggiati rispetto ai loro compagni o possono essere più facilmente soggetti ad azioni di bullismo per il fatto di portare l’apparecchio acustico. È compito della scuola mettere in atto la vera inclusione, spiegando alla classe cosa sono gli apparecchi acustici, qual è la loro importanza per le persone ipoacusiche e incoraggiare gli alunni ad interagire tra loro in modo sano. Solo così la vita dei bambini ipoacusici a scuola sarà uguale a quella dei loro coetanei.

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