
L’inquinamento dell’aria e delle acque è una tematica divenuta ormai fin troppo comune, ma quanti sono a conoscenza dei rischi dell’inquinamento acustico? In Europa, ricopre il secondo posto dopo l’inquinamento atmosferico, e l’OMS lo ritiene uno dei principali problemi dei Paesi sviluppati.
Ma cosa si intende per inquinamento acustico?
L’inquinamento acustico è un fenomeno che riguarda soprattutto le grandi città, dove spesso ci si avvicina o si supera la soglia consigliata di esposizione al rumore. Tale soglia è infatti di 65dB, ma in molti stati europei il solo traffico cittadino arriva a 60dB.
L’esposizione prolungata a rumori oltre la soglia critica può portare ad un peggioramento delle condizioni di vita: ipoacusia (calo dell’udito) e acufene (fischio nelle orecchie), ma anche insonnia, stress, disturbi gastrointestinali e ipertensione.
Inquinamento acustico sul luogo di lavoro
Il luogo di lavoro è uno degli ambienti in cui il nostro udito viene maggiormente sottoposto a stress e rumori molesti, tuttavia la normativa vigente dovrebbe proteggere i lavoratori attraverso l’uso di specifici otoprotettori.
Nonostante questo però, la perdita dell’udito sul luogo di lavoro è ancora una degli infortuni sul lavoro più comuni, sia perché le norme non vengo sempre rispettate alla lettera, sia perché alcune categorie, come quelle dei lavoratori nei call center o nei locali notturni non sono tutelate.
Inquinamento acustico a casa
L’inquinamento acustico a cui siamo sottoposti in casa è forse l’unico che possiamo combattere efficacemente perché, nella maggior parte dei casi, dipende proprio da noi. Rumori dannosi all’interno delle quattro mura sono principalmente quelli prodotti da elettrodomestici come lavatrici, frullatori, trapani e tosaerba. Quando si usano attrezzi da bricolage particolarmente rumorosi è consigliabile indossare delle protezioni: otoprotettori e tappi per le orecchie sono perfetti per proteggere l’udito mentre vi dedicate al vostro hobby.
Un discorso a parte riguarda l’ascoltare la musica a tutto volume o guardare la tv con impianti stereo al massimo. In particolare, ascoltare la musica con le cuffie ad un volume troppo alto rappresenta un grave pericolo per la salute uditiva, soprattutto dei giovani. Il nostro consiglio è quello di preferire sempre le cuffie a padiglione rispetto agli auricolari, perché non veicolano il suono direttamente nel canale uditivo ma lo trasmettono in modo più diffuso, e di fare una piccola pausa ogni ora per “far riposare” le orecchie.
Se invece avete la tendenza a guardare la tv ad un volume che risulta alto per i vostri coinquilini e familiari, ma a voi sembra perfettamente nella norma, allora sarebbe opportuno effettuare un controllo dell’udito, perché questo è proprio uno dei campanelli d’allarme dell’ipoacusia.
Inquinamento acustico in strada
L’inquinamento acustico in strada invece non si può combattere così facilmente. Rumori dannosi provenienti dai cantieri, dai treni, dagli aerei a bassa quota in prossimità degli aeroporti e dal semplice traffico cittadino espongono quotidianamente le orecchie ad un forte stress. Tenere i finestrini chiusi quando si è bloccati nel traffico può essere una soluzione per attutire un po’ questi rumori ma, soprattutto nelle grandi città, l’inquinamento acustico in strada rappresenta davvero un problema grave per la salute dei cittadini.